L’Italia ha grandi potenzialità sempre più offuscate da problemi sistemici e comportamentali.

Quelli “sistemici” sono noti a tutti: peso fiscale ed evasione, costi e inefficienze della politica, burocrazia paranoica, clientelismo, costi di energia e carburanti, difficoltà di accesso al credito, sprechi, tangenti, ruberie, etc..

Quelli “comportamentali” riguardano invece la tendenza ad anteporre il singolo al gruppo, gli interessi privati a quelli della collettività.

In troppi perseguono solo benefici personali ed, eventualmente, per i loro "amici".

Manca una cultura collaborativa, del gioco di squadra, degli obiettivi comuni, del “bene per il Paese”.

La meritocrazia è inesistente.

Tutto questo accentua, e in qualche modo determina, la crisi economica attuale, producendo un clima di incertezza e apatia che impone la ricerca di "soluzioni" veloci ed efficaci.

Non esistono ricette miracolose e qualunque processo di miglioramento richiederà tempo e impegno da parte di tutti. Servono infatti grossi interventi a livello politico, fiscale, economico, sociale.

Gli impulsi dovranno però provenire da chiunque sia in grado di stimolare ragionamenti, idee, creatività.

Tuttavia, il primo e imprescindibile "segnale" dovrà partire all'interno di ciascuno di noi.

Dobbiamo tornare a credere nel nostro Paese ed essere più attivi e propositivi, senza alibi e senza aspettare che siano sempre gli altri a doversi muovere per primi.

Dobbiamo cioè capire COSA POSSIAMO FARE NOI PER L'ITALIA, ANZICHE' L'ITALIA PER NOI, con senso di responsabilità e con la certezza che, SOLO NOI, possiamo dare avvio al processo di crescita che farà tornare grande il nostro Paese.